Applicazione della risonanza magnetica spettroscopica nella prognosi del tumore alla prostata
La spettroscopia MR ( risonanza magnetica spettroscopica ) è uno strumento diagnostico che offre informazioni dettagliate sulla composizione chimica dei campioni dei tessuti.
I Ricercatori del Massachussetts General Hospital hanno dimostrato che il profilo chimico del tessuto prostatico può determinare meglio la prognosi di tumore alla prostata rispetto a quanto possano fare gli esami patologici standard.
Dall’introduzione del test del PSA ( antigene prostata-specifico ) i casi di tumore alla prostata sono aumentati considerevolmente, in particolare quelli in fase iniziale.
L’aumento dei casi di tumore ha fatto affiorare un dilemma clinico, quali tumori trattare.
L’esame istologico standard, eseguito su campioni bioptici, non distingue tra tumori già metastatizzati e quelli no.
Infatti, molti uomini vivono per anni con un tumore a crescita lenta prima di morire per cause non collegate.
Questi pazienti, qualora fossero trattati, potrebbero subire più danni che benefici.
Al fine di superare queste difficoltà, i Ricercatori si sono posti l’obiettivo di individuare un mezzo diagnostico in grado di determinare quali pazienti necessitino di un trattamento aggressivo.
Un altro limite dell’esame bioptico è che il campione prelevato può non contenere cellule tumorali, presenti, invece, in un’altra area della ghiandola.
La rimozione completa della prostata può fornire indicazioni diagnostiche più precise, ma se il tumore è a crescita lenta, il paziente subirebbe un inutile intervento chirurgico.
Inoltre, la chirurgia non è appropriata quando il tumore si sia già diffuso nell’organismo; sono consigliabili altri approcci terapeutici quali, la chemioterapia o i farmaci che inibiscono l’azione del testosterone.
Sebbene la risonanza magnetica spettroscopica sia stata usata per molti anni per misurare la composizione chimica dei materiali, tra cui i campioni biologici, non si è rivelata utile per l’analisi tumorale.
Negli ultimi anni, i Ricercatori del Massachussets General Hospital hanno sviluppato una tecnica spettroscopica definita “ high-resolution magic angle spinning ” ( HR-MAS ) che fornisce un’analisi dettagliata dei componenti dei campioni senza distruggere la loro struttura cellulare.
Uno studio ha valutato le potenzialità della tecnica al fine di fornire informazioni utili riguardo al tumore alla prostata.
I Ricercatori hanno usato la risonanza magnetica nucleare per analizzare i campioni di tessuto di 82 pazienti, in cui era stata confermata la diagnosi di tumore alla prostata.
Sono stati studiati circa 200 campioni, inclusi quelli che apparivano benigni all’esame istologico standard.
I Ricercatori hanno poi comparato i risultati della spettroscopia con le informazioni raccolte dalle analisi patologiche della ghiandola rimossa e gli outcome clinici dei pazienti.
Nei campioni di tessuto sono stati localizzati molti componenti chimici che si correlano a tumori particolarmente invasivi ed aggressivi.
I risultati confermano la validità dei profili metabolici nel fornire valide informazioni cliniche.
Persino i campioni di tessuto apparentemente benigno avevano dei componenti che avrebbero potuto identificare con successo tumori più o meno aggressivi in altre aree della prostata.
Gli studi spettroscopici sono risultati buoni quanto quelli istopatologici nel distinguere le cellule benigne da quelle tumorali, ma sono risultati migliori nell’evidenziare differenze metaboliche nei tessuti che appaiono essere benigni. ( Xagena2005 )
Lo studio è stato pubblicato su Cancer Research.
Fonte: Massachussets General Hospital, 2005
Onco2005
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